venerdì 21 marzo 2008

LUI

Alle 11 gli ho mandato un messaggio. Non volevo rischiare di perdere tutto, non volevo restare sola quella notte, non volevo perdere LUI. “Voglio conoscerti.”. A volte è più facile mandare un messaggio che telefonare, forse gli sms sono quello che è rimasto dalla vecchia lettera.

Alle 11.30 è ritornato… “Ale, dimmi quello che vuoi sapere su di me.”

“Parlami di… Hai figli?”

“No. Risposta facile.”

Libero

“Sei sposato?”

“No. Non sono mai stato.”

Libero.

“Sei andato a letto con tante donne della tua azienda?”

“No. Alessia… Io ho una fidanzata. Da undici anni. Non abitiamo insieme, dormiamo insieme, a volte, ma … Quindi c’è una donna nella mia vita.”

Non tanto libero…

“E la tradisci spesso?”

“Tu tradisci spesso tuo fidanzato? No. E ora non sto tradendo nessuno.”

“Stai tradendo lei… Sei con me, in una stanza d’albergo.”

“Tradire significa mancare ad un dovere, ad un obbligo morale, in virtù di una solenne promessa … Io non ho promesso niente a nessuno. Capisci?”

“Non parliamo di tradimento.”

“Ale, per me non sei un’avventura, è questo che ti sto spiegando. Per un’avventura potevo trovare un ragazza … Capisci? Tu… mi piaci.”

Non volevo più sentire niente. Mi sentivo gelosa, c’era una donna nella sua vita. Non me ne fregava niente della situazione, delle circostanze. Dovevo dimostrare qualcosa… che sono migliore.




Alessia

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