venerdì 21 marzo 2008

LUI

Doccia, profumo, non avevo voglia di mangiare. Dopo un’ora mi sono resa conto che non avevo nemmeno guardato il paesaggio dalla finestra, anche se amo Roma. Alle 4 mi ha chiamata… “Mettiti qualcosa casual. Andiamo a mangiare. Ti aspetto fuori.” Ero già vestita. Siamo andati in un ristorante che mi sembrava tropo intimo, tropo piccolo per Roma. Sul terrazzo eravamo soltanto noi. “Per il vento… i romani hanno paura del vento come i monumenti.” E un sorriso… Abbiamo mangiato, parlato di cose stupide e banali. Niente di me, niente di lui, della nostra vita di prima o di dopo. “Andiamo a fare una camminata?”. Un traffico infernale … Siamo arrivati alla Fontana di Trevi. Io: “Sai… ho visto Roma andando in metropolitana quando ero all’università. In un giorno ho visto tutta Roma e Vaticano… I monumenti…” LUI: “Andiamo in metropolitana allora!”.


Ero in metropolitana con il numero XXX dei più ricchi del mondo. Mi ricordavo i miei giorni da studentessa, la metropolitana, i marocchini … Siamo andati in giro per le piazze. Alle 10 siamo ritornati in taxi in albergo. “Non esageriamo con la metropolitana.” La sua macchina era nel parcheggio dell’albergo, anche se l’avevamo lasciata al ristorante. “Devo mandare una mail, ci vediamo più tardi.” Di nuovo sola nella stanza, con i suoi vestiti. Mi metto il pigiama? Odiavo quel pigiama che avevo comprato pensando all’uomo sorridente che fuma. Era tropo sexy. Ma l’ho messo. Per un ora ho guardato la TV.

A

Nessun commento: